MOSTRA
MAMbo
Museo d’Arte Moderna di Bologna
12 ottobre 2018 / 17 febbraio 2019
video / animazione / televisione
e/o
indipendenza / addestramento tecnico / controllo produttivo
1995 / 2000
Progetto espositivo, da un’idea di Saul Saguatti (Basmati Film) e Lucio Apolito (Opificio Ciclope), curatela di Silvia Grandi, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Arti dell’Università di Bologna.
GRUPPI
[this revolution has not been televised]
Opificio Ciclope, Fluid Video Crew, Ogino Knauss, Sun Wu-Kung, OtoLab.
Il marchio collettivo, il gruppo (crew, lab) sembrava essere una strategia necessaria e inevitabile.
Tutti questi gruppi hanno materialmente, fisicamente, costruito schermi di proiezione nelle loro rispettive residenze (Link Project, Forte Prenestino, CPA ExLonginotti, Garigliano, Pergola).
Era un mondo che non consumava video all’infuori della televisione.
Un mondo senza bacheche, senza chat. Un mondo senza YouTube. Un mondo senza tutorial.
Le macchine potevano essere connesse ma non potevano dialogare, macchine celibi e stupide che andavano usate eversivamente, molto al di là del libretto di istruzioni.
I computer parlavano a fatica con i videoregistratori. Con l’unica eccezione del Commodore Amiga che permetteva un campionamento delle immagini c’erano pochi ingressi e ancora meno uscite oltre ai floppy disk per scambiare files txt.
Eppure connettere segnali oltre il diagramma previsto era un obbligo espressivo che era necessario sperimentare.
Macchine che era comunque possibile collegare: vecchie camere Saticon, mixer video AV5, registratori VHS, videocamere Hi8, modulatori di frequenza, cineprese super8, camere di controllo, titolatrici, genlock Amiga, una decina di connettori, molti metri di cavi.
Questo incontro di video, animazione, mix delle fonti in diretta era un allenamento costante; producevano sia un risulatato installativo che performativo. Erano soprattutto un progetto di design dello spazio, di infografica e di confezione. E’ su questa pratica della grafica coordinata, di servizio, opposta all’autosufficienza della videoarte, che si iniziava un primo dialogo con il mercato.
Il secondo è quello basato sulla produzione di videoclip, un ovvio risultato per questi gruppi che convivevano da sempre con la scena musicale, in un mercato che esprimeva due canali televisivi (Videomusic, MTV).
I concetti di campione, mix e frequenza sono alfabeto di quegli anni e permettono una maturità visiva nei confronti dell’errore, dello sgancio, del rumore e dell’imperfetto. E’ la stessa estetica che viene emulata digitalmente oggi, a decenni didistanza, dalle app degli smartphones sotto il nome di glitch.
Lo schermo e il segnale sono l’origine e il fine, proiettare e trasmettere i verbi evocativi che lasceranno presto spazio ai più prosaici caricare e scaricare.
Sun Wu Kung
Sun Wu-Kung Hardcore Entertainment è stato un collettivo audiovisivo fondato a Milano nel 1999 da Claudio Sinatti e Painè Cuadrelli, attivo fino al 2003.
Il suo tratto principale è stata la sperimentazione nel livemedia, nel vjing, nell’animazione e nella tecnica dello stop motion.
Ha raccolto attorno a sè molti artisti della scena delle occupazioni di Milano. Tra i membri più attivi: Bo130, Microbo, Painè, Tatiana, Unz, GGT, Claudio Sinatti, Lorenzo Barassi, Giovanni Vella, Riccardo Arena, Tangino, Francesca D’Antona, Akab.
Altre persone che hanno contribuito al progetto Sun Wu-Kung sono stati: Sergio Messina, Meme, Dj Fonx, Esa aka El Presidente, Gigi Schmid, Matteo Mariano, Emre Huner, Ozmo, Maki Gherzi, Matteo Bonifazio, Deepli-I
PERFORMANCE
14/2/2019 Damslab / teatro piazzetta Pier Paolo Pasolini, 5/b, Bologna
Vj Set a cura di Basmati Film e Opificio Ciclope
Opificio Ciclope, Catalogo delle navi
Otolab, Infinito incompleto
Ogino Knauss, Hyperfilm remix 1998-2018
Basmati+Wang Inc., Amano 8 bit
Sun Wu-Kung, Memorie delle scimmie